
Alexander Lowen diceva che la persona creativa ha un’ampia visione del mondo. Non si sforza di risolvere nuovi problemi con antiche soluzioni ad esempio utilizzando solo la mente, il pensiero, il lavoro, oppure sfogando le frustrazioni sull’altro in modo conflittuale o imperativo. Ma attraverso la recitazione, il teatro, la persona affronta la vita in modo nuovo, utilizzando la fonte primaria che è a nostra disposizione da sempre: la curiosità e la spontaneità del bambino interiore.
Una personalità rigidamente strutturata ha difficoltà a dimostrarsi creativa perché manca della libertà sufficiente per utilizzare anche la propria immaginazione nelle situazioni mutevoli della vita. Ecco perché certe attività creative non sono semplicemente ludiche ma alimentano il processo di vitalità e desiderio nell’adulto. Per essere creativi occorre avere immaginazione, a condizione che l’atto di immaginare non sia scardinato dalla realtà. Ma se riusciamo a raggiungere l’immaginazione di quando eravamo bambini e la rappresentiamo creativamente in uno spazio protetto, la persona può espandersi e sentirsi intero, e il bambino che non ha potuto esprimersi in passato, è finalmente felice nel presente, di essere libero, di risorgere a nuovo e sarà grato all’adulto che è, di essersi concesso questa grande opportunità.
Counselor teatrale
Il Counselor teatrale ha la funzione di far si che Il pensiero creativo della persona sia funzionale e questo scaturisce dall’accettazione e dal rispetto della realtà in cui si trova. Non ci si illude di poter trasformare la realtà conformandola ai propri desideri, ma ci si sforza di migliorare la comprensione per arricchire l’esperienza autentica della vita. Il teatro nel counseling hanno questa funzione. La persona sarà guidata dal Counselor a creare un equilibrio tra creatività e razionalità.
L’impulso creativo è generato dalla libertà espressiva , le attività creative, teatrali, dove si lascia libero acceso alla natura umana di mostrarsi per com’è, senza imposizioni strutturali, diventa piano piano un mezzo rafforzativo che spinge la persona a riconoscere oltre al suo valore, anche qualità e risorse che considerava non essere parte di se stesso e può costruire una nuova identità più spontanea, genuina, espansa e integrata di se stessa.
“Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti.
William Shakespeare
Da anni porto avanti in vari teatri laboratori di corporeità, danza, teatro d’improvvisazione per adulti. La mia prima esperienza teatrale è iniziata dieci anni fa come ballerina, per poi appassionarmi e diventare assistente alla regia del mio insegnante.
Fondo, insieme al mio insegnante e l’attuale coordinatrice, una Compagnia Teatrale, diventando vicepresidente della stessa. Ho così portato in scena diversi spettacoli realizzati e ideati insieme ai miei collaboratori espandendo le mie esperienze e conoscenze.
Come Counselor Teatrale lavoro con gruppi e con il singolo e con tutte quelle persone che si sentono di voler espandere la propria natura creativa nella vita quotidiana, nel lavoro e nella vita privata.
Lavoro con attori che sentono il bisogno di migliorarsi ed espandersi. Condividendo insieme l’esperienza che blocca il processo creativo, instaurando una relazione di fiducia che porta alla costruzione di un lavoro personalizzato finalizzato a rafforzare le capacità interiori, ad uscire dai blocchi limitanti, accrescere l’autostima. Con l’obiettivo finale di far acquisire all’attore un benessere psicofisico generalizzato e aumentata capacità di autoespressione.

Il teatro per la sua intrinseca sostanza è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore e alla sensibilità della collettività. Noi vorremmo che autorità e giunte comunali si formassero questa precisa coscienza del teatro considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno dei cittadini, come un pubblico servizio alla stregua della metropolitana e dei vigili del fuoco.
Paolo Grassi
Il mio mezzo espressivo è il teatro perché ha a che fare con l’immediatezza, con la creazione nell’istante, con l’atto che muore nello stesso momento in cui si compie, con la perdita e l’illogicità di un luogo, di un tempo, con l’irripetibilità della storia che si evolve o si involve ogni sera in maniera diversa.
Emma Dante